Parrocchia
di S. Ambrogio in
Mignanego (GE) |
«...vi
lascio la pace, vi dò la mia pace...» (Mt. 10, 38) |
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"Avete inteso che fu detto: Occhio per
occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se
uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol
chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E
se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Dà a chi ti
domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete
inteso che fu detto: Amerai il prossimo tuo e odierai il tuo nemico, ma io vi
dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perchè siate
figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra ì buoni, e
fa piovere sopra i giusti e sopra gli íngiusti". Mt. 5,38-44 |
"La
verità sarà fondamento della pace, se ogni individuo con onestà prenderà
coscienza, oltre che dei proprio diritti, anche dei propri doveri verso gli
altri. La giustizia edificherà la pace, se ciascuno concretamente rispetterà
i diritti altrui e si sforzerà di adempiere pienamente i propri doveri verso
gli altri. L'amore sarà fermento di pace, se la gente sentirà i bisogni degli
altri come propri e condividerà con gli altri ciò che possiede, e cominciare
dai valori dello spirito. La libertà infine alimenterà la pace e la farà
fruttificare se, nella scelta dei mezzi per raggiungerla, gli individui
seguiranno la ragione e si assumeranno con coraggio la responsabilità delle
proprie azioni". Papa Giovanni XXIII Enciclica Totem in
Terris" |
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"E'
doveroso per i credenti, o qualunque religione appartengano, proclamare che
mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro
dell'umanità potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della
guerra. Noi cristiani, in particolare, siamo chiamati ad essere come delle
sentinelle della pace, nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Ci è chiesto,
cioè, di vigilare, affinché le coscienze non Cedano alla tentazione
dell'egoismo, della menzogna e della violenza." Papa Giovanni Paolo II Discorso per l'inizio
di Quaresima 2003 |
La pace come perdono Solo chi perdona può parlare di pace
e teorizzare sulla non violenza. Non vorrei essere frainteso. E' vero: la pace è conquista,
cammino, impegno. Ma sarebbe un brutto guaio se qualcuno pensasse che essa
sia semplicemente il frutto dei nostri sforzi umani o il risultato del nostro
volontarismo titanico o una merce elaborata nelle nostre cancellerie
diplomatiche o un prodotto costruito nei nostri cantieri popolari. La pace è soprattutto dono che viene
dall'alto. E' la strenna pasquale che Gesù ha fatto alla terra. E il regalo
di nozze che ha preparato per la sua sposa. Con tanto di marchio di fabbrica:
"Made in Cielo". Qual è allora il ruolo degli
operatori di pace? Quello di non respingere il dono al mittente. E' in
particolare, quello di rendere attuale e fruibile per tutti questo regalo di
Dio. Mi spiego con immagini. Gesù è sceso sulla terra tormentata dalla sete.
Con la sua croce, piantata sul Calvario come una trivella, ha scavato un
pozzo d'acqua freschissima. Una volta risorto, ha consegnato questo pozzo
agli uomini dicendo: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace". Ore tocca a noi attingere l'acqua
della pace per dissetare la terra. A noi, il compito di farla venire in
superficie, di canalizzarla, di proteggerla dagli inquinamenti, di farla
giungere a tutti. La pace, dunque, è dono. Anzi, è
" per-dono". Un dono "per". Un dono moltiplicato. Un dono
di Dio che, quando giunge al destinatario, deve portare anche il
"con-dono" dei fratello. E qui il discorso si fa concreto.
Come possiamo dire parole di pace, se non sappiamo perdonare? Con quale
coraggio pretendiamo che siano credibili le nostre scelte di pace a livello
di massimi sistemi, quando nel nostro entroterra personale prevale la legge
del taglione? Come possiamo rifiutare la "deterrenza" e respingere
la logica dei missile per missile, se nella nostra vita pratichiamo gli
schemi dell'occhio per occhio e dente per dente"? Quali liberazioni
pasquali vogliamo annunciare, se siamo protagonisti di stupide smanie di
rivincita, di deprimenti vendette familiari, di squallide faide di Comune?
Chi volete che ci ascolti quando facciamo comizi sulla pace, se nel nostro
piccolo guscio domestico siamo schiavi dell'ideologia del nemico? Solo chi perdona può parlare di
pace. E a nessuno è lecito teorizzare sulla non violenza o ragionare di
dialogo tra popoli o maledire sinceramente la guerra, se non è disposto a
quel disarmo unilaterale e incondizionato che si chiama "perdono". Don Tonino Bello |
Salmo 85 [84] - Preghiera
per la pace e la giustizia [1]AI maestro del coro. Dei figli di Core.
Salmo. [2]Signore, sei stato buono con la tua
terra, hai
ricondotto i deportati di Giacobbe. [3]Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai
cancellato tutti i suoi peccati. [4]Hai deposto tutto il tuo sdegno e
messo fine alla tua grande ira. [5]Rialzaci, Dio nostra salvezza, e
placa i l tuo sdegno verso d ì noi. [6]Forse per sempre sarai adirato con noi, di
età in età estenderai il tuo sdegno? [7]Non tornerai tu forse a darci vita, perché
in te gioisca il tuo popolo? [8]Mostraci, Signore, la tua misericordia e
donaci la tua salvezza. [9]Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli
annunzia la pace per
il suo popolo, per i suoi fedeli, per
chi ritorna a lui con tutto il cuore. [10]La sua salvezza è vicina a ch i lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra. [11]Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno. [12]La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo. [13]Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà i I suo frutto. [14]Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi le salvezza. |
Ti
prego, Signore per la pace, pace
per questo mondo: la
gente ha pagato per esso sangue e lacrime, umiliazione
e miseria degradante. Basta,
Signore! Ma
anche altri pagano con il loro sangue, con i
loro soldi, e
forse, con la loro malvagità, perché
non ci sia la pace. Non
tenere conto di questo contro di loro. Per ripagarli
della sofferenza e dei danni che
essi hanno causato, dovresti
distruggerli; ma Tu
Signore sei venuto, perché
tutti abbiano la vita! Tu sei
misericordia, perdono, amore. Possa
la pace, che tu
hai promesso agli uomini che Tu ami, scaturire
da loro in torrenti di perdono e di amore, che
avvolgano e trasformino, anche
quelle persone di cattiva volontà. Possiamo
noi capire che il perdono, l'amore, la solidarietà, sono
molto più potenti della forza delle armi, e
dell'umana cattiveria, perché
sono Te. Amen. ( Gabriel Zubier Woko,
Arcivescovo di Kharthom) |